lunedì 22 novembre 2010

Progetto Gilgamesh: Linee Programmatiche

IL PROGETTO
La Compagnia Eidos Teatro realzizza a partire dal settembre 2010 il Progetto Gilgamesh, un percorso di ricerca teatrale che parte dall tema dell'immortalità. Nel maggio 2010 Alan Mauro Vai, regista e pedagogo della Compagnia incontra lo scrittore Luca Atzori, che diventa da quel momento il Dramturg della Compagnia. Suoi infatti i testi del Progetto che sono stati oggetto di un primo step di lavoro, costituito da un duplice week-end a settembre e ottobre 2010 con alcune persone, tra cui solo pochi attori professionisti. 

IL TEMA DELL'IMMORTALITA'
La figura di Gilgamesh è venuta in risalto durante alcuni incontri tra Alan Mauro Vai e Luca Atzori, ragionando sull'immortalità e sul modo migliore per poter affrontare l'argomento in un'ottica che potesse abbracciare tanto il passato dell'umanità quanto il presente. Ne è scaturita quindi una visione che partendo dal mito possa arrivare a parlare delle tematiche più attuali e vive del nostro rapporto con la fine e la brevità dell'esistenza e con il suo opposto l'immortalità e l'assenza di uno sbarramento che ponga fine all'umanità. Gilgamesh diviene così il paradigma dell'uomo nella sua globalità con tutte le sue debolezze, paure, perplessità, le medesime dell'essere umano contmporaneo.

IL PERCORSO 
Lo spirito del percorso di ricerca è quello di realizzare lo spettacolo attraverso uno o due week-end di lavoro al mese, Laboratori Produttivi e Formativi, volti a selezionare per ogni incontro una o due persone che seguano il lavoro fino al debutto previsto a giugno 2011 a Torino. A queste sessioni di prove aperte che servono a creare e a lavorare sulle parti principali dello spettacolo finale sono invitati tutti, dal neofita all'attore professionista.

IL METODO
Partendo dai testi di Luca Aztori, presenti durante le prove in maniera attiva e dinamica, il lavoro teatrale sarà basato sull'improvvisazione, sulla creazione autonoma degli attori, sulla coralità nel lavoro spaziale e poietico dell'atto teatrale. Quindi vi sarà un lavoro tecnico sul personaggio, sullo spazio, sull'improvvisazione a partire dallo studio della consapevolezza corporea e sulla voce. Non è necessario nessun requisito per partecipare ai Laboratori aperti, vere e proprie prove dello spettacolo, ma solo il desiderio di lasciarsi andare e lavorare insieme agli altri alla realizzazione di un'opera d'arte.

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